“O MARIA CARMELITANA D’OGNI GRAZIA SI FUNTANA”
SI NUI GRAZII VULEMU A MARIA CI RICURREMU"
Con queste invocazioni il popolo di Mongiuffi rende omaggio alla Santa Vergine per tutto il periodo della novena recitandole nel santo rosario ,queste parole esprimono tutto l’affetto filiale che provano nei confronti della madre. L’evento ha inizio la mattina del 16 luglio a Mongiuffi con una solenne pontificale,durante la quale si inserisce una cerimonia unica nel suo genere, ossia la vestizione delle nuove consorelle che entrano a far parte della congregazione delle figlie di Maria (terz’ordine carmelitano).
La sera della festa dopo una solenne concelebrazione il fercolo settecentesco con l’immagine della madonna viene portata in processione per le vie del paese, a cui partecipano le autorità civili militari e religiose. La devozione verso il titolo di Santa Maria del Monte Carmelo affonda le sue radici nel passato poiché la chiesa parrocchiale di Mongiuffi porta il suo titolo, e prima che fosse elevata a parrocchia(1948) godeva il Rango di Santuario.
Grande è la devozione verso lo scapolare che quasi ogni abitante di Mongiuffi indossa per affidarsi come figlio sotto la protezione di colei che è la più tenera tra le madri. Lo scapolare o Abitino, dono-miracolo che nel1251 S. Simone Stock ricevette dalle mani della Madonna sul monte Carmelo, è un segno sensibile approvato dalla Chiesa, con la quale si evidenzia la consacrazione alla Madonna, e chi lo indossa in Grazia di Dio usufruisce del “privilegio sabatino”, cioè, la preservazione dalle fiamme del fuoco infernale, e la liberazione da quelle del purgatorio, il primo sabato dopo la morte.
I riti conclusivi della festa hanno luogo il 31 luglio, dove dopo una celebrazione sul sagrato della chiesa parrocchiale, il fercolo viene portato in processione lungo il perimetro della piazza, dedicato sempre alla Santa Vergine, e dopo “l’atto di affidamento della parrocchia” viene riposta su di un binario che la riporta automaticamente nella sua cappella.